Il Ministero delle Infrastrutture aveva aperto le consultazioni online per la modifica al codice dei contratti pubblici ( v. anche MIT: consultazioni online per proposte di riforma del codice appalti), che si sono concluse lo scorso 10 settembre.
La consultazione ha coinvolto: amministrazioni, associazioni di categoria, privati, liberi professionisti, è stato quello di ascoltare la pluralità di voci degli stakeholders «ai fini di una meditata riforma dello stesso Codice», spiega il Ministero.
Sul sito istituzionale è stato quindi pubblicato un report di sintesi della consultazione, che raccoglie tutte le proposte pervenuto, dal quale emerge – spiega il Ministero – la necessità di « Garantire l’efficienza del sistema dei contratti pubblici, procedere alla semplificazione del quadro normativo, assicurandone la chiarezza ed eliminandone le criticità anche sul piano applicativo».
I temi di più interessati dalla consultazioni, con richieste di modifica, sono stati:
- il subappalto;
- i criteri di aggiudicazione;
- la disciplina dell’anomalia;
- i dati oggetto di pubblicazione e i termini di decorrenza anche ai fini dell’impugnativa;
- la nomina e i requisiti del RUP;
- i motivi di esclusione;
- gli incentivi per le funzioni tecniche.
Sono inoltre arrivate diverse richieste di superamento degli istituti:
- del soft law,
- del cosiddetto rito super speciale
- e dell’avvalimento.
Richieste di modifica sono giunte, anche per:
- all’elenco delle stazioni appaltanti qualificate;
- all’appalto integrato;
- al rating d’impresa,
- e ai costi della manodopera.
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